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ROMA (ITALPRESS) - Cento associazioni e società sportive attive in tutto il territorio nazionale e oltre mille persone appartenenti a categorie "vulnerabili". Sono i protagonisti del progetto La Salute al Centro, promosso da ASC Attività Sportive Confederate e presentato questa mattina a Roma, nella sede nazionale dell'ente. I dettagli dell'iniziativa sono stati illustrati nel corso di un'apposita conferenza stampa, alla quale hanno preso parte il presidente nazionale di ASC, Luca Stevanato; il direttore generale di ASC, Valter Vieri; il project manager di ASC, Marco Visconti; Maria Cecilia Morandini e Jennifer Bevilacqua, consulenti del progetto in materia di tutela dei minori e safeguarding.
Il progetto muove dall'idea che attraverso l'attività sportiva sia possibile trasformare il proprio stile di vita e raggiungere una condizione di maggiore benessere fisico, psichico e sociale. Un assunto valido per la generalità delle persone ed ancor più per quei soggetti, coinvolti nel progetto La Salute al Centro, che essendo alla prese con patologie croniche non trasmissibili e in condizioni stabilizzate, hanno la necessità di modificare profondamente le proprie abitudini. Un cambiamento, innanzitutto culturale, che La Salute al Centro intende orientare su più livelli, rivolgendosi in primis alle categorie vulnerabili, ma anche al resto della popolazione.
I principali protagonisti del cambiamento, nell'ambito del progetto, saranno i centri sportivi, accuratamente selezionati, sulla base di rigidi criteri di sicurezza e aderenza alle norme vigenti.
Tali centri saranno chiamati a trasformarsi in Centri Sportivi della Salute, diventando punto di riferimento per quei soggetti vulnerabili che, mutando i propri stili di vita, avranno modo di ridurre i fattori di rischio o comunque di trarre beneficio, per la propria condizione patologica, dall'attività fisica opportunamente proposta. All'interno di ogni Centro Sportivo della Salute opereranno tecnici e professionisti, in possesso di specifici requisiti e adeguatamente formati, che avranno il compito di assistere le persone coinvolte nel progetto, calibrando il programma fisico da svolgere sulle esigenze di ogni singolo individuo.
La frequenza della pratica sportiva varierà in base alla condizione di salute del beneficiario, anche se in linea di massima si prevede lo svolgimento di attività fisiche almeno due volte a settimana, per una durata minima di 4 mesi consecutivi. I percorsi di pratica sportiva saranno sostenuti attraverso un sistema di voucher, assegnati tramite una piattaforma informatica appositamente sviluppata da ASC. Una forma di supporto mirata ad abbattere quella barriera economica che troppo spesso rappresenta un ostacolo insormontabile per l'accesso ad attività necessarie ed efficaci per la salvaguardia della salute.
Il concetto di cambiamento investirà, di pari passo, anche le ASD (associazioni sportive dilettantistiche) e le SSD (società sportive dilettantistiche) che gestiscono gli impianti: le circa 100 realtà selezionate, aderenti alla rete ASC, saranno infatti chiamate a qualificare la propria azione in termini di promozione attiva della salute presso le comunità locali di riferimento. Al riguardo, sempre al fine di promuovere l'attività sportiva e l'esercizio fisico, saranno instaurate collaborazioni e sinergie con istituzioni locali come Asl e Comuni. Il processo di sviluppo dei Centri sportivi della salute sarà inoltre accompagnato da un intenso percorso di formazione, rivolto a dirigenti e tecnici sportivi, mirato a garantire l'adeguato recepimento della Riforma dello Sport, che presenta tra i suoi elementi più innovativi proprio la spinta ad una nuova formazione delle competenze di collaboratori e lavoratori delle realtà sportive. In particolare la riforma riserva particolare attenzione alla creazione di procedure per la tutela dei minori, il contrasto alla violenza di genere e la tutela delle pari opportunità: tutti aspetti che connoteranno, proprio in virtù di specifici percorsi formativi, l'operato dei Centri sportivi della salute.
Parallelamente alle attività dei Centri Sportivi della Salute, il progetto prevede la promozione di sani e corretti stili di vita, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione che saranno proposte nell'ambito del Tour della Salute 2024. In particolare, nelle 10 piazze italiane che ospiteranno questo grande evento itinerante, saranno allestiti dei veri e propri Villaggi dello Sport e della Salute, all'interno dei quali il personale sanitario, altamente qualificato, curerà spazi dedicati alla prevenzione di primo livello, mentre gli operatori della rete ASC sensibilizzeranno i cittadini sull'importanza dell'attività motoria, fisica e sportiva, coinvolgendoli in momenti ludici e aggregativi.
"In una fase storica in cui, da un lato, si pone sempre più attenzione al tema della salute e dall'altro si riconosce l'assoluta centralità dello sport, recentemente inserito anche in Costituzione, ASC lancia un progetto che va nella direzione giusta - ha detto Luca Stevanato, presidente nazionale di ASC -. Siamo orgogliosi delle tante associazioni e società sportive che hanno scelto di partecipare all'iniziativa e siamo fieri di poter consentire, alle categorie di cittadini che ne hanno maggior bisogno, di cogliere un'opportunità preziosa per la tutela della propria salute".
"La parola chiave di questo progetto è 'cambiamentò, innanzitutto da un punto di vista culturale, poichè occorre un radicale cambio di approccio, sia da parte dei cittadini che da parte degli operatori del settore, in riferimento al rapporto tra pratica sportiva e salvaguardia della salute - ha aggiunto Valter Vieri, direttore generale di ASC -. Le persone coinvolte nel progetto avranno poi modo di sperimentare, in concreto, i molteplici effetti benefici derivanti dall'attività fisica e da un corretto stile di vita".
Secondo Marco Visconti, project manager di ASC "abbiamo puntato in maniera decisa sulla formazione, sia per garantire ai beneficiari del progetto di essere seguiti da professionisti qualificati e competenti, sia perchè riteniamo fondamentale che tutti i nostri operatori veicolino valori, in linea con quelli che ci appartengono, nel segno della promozione del benessere, dell'inclusione sociale e del contrasto ad ogni tipo di discriminazione".

- foto spf/Italpress -
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ROMA (ITALPRESS) – Cento associazioni e società sportive attive in tutto il territorio nazionale e oltre mille persone appartenenti a categorie “vulnerabili”. Sono i protagonisti del progetto La Salute al Centro, promosso da ASC Attività Sportive Confederate e presentato questa mattina a Roma, nella sede nazionale dell’ente. I dettagli dell’iniziativa sono stati illustrati nel corso di un’apposita conferenza stampa, alla quale hanno preso parte il presidente nazionale di ASC, Luca Stevanato; il direttore generale di ASC, Valter Vieri; il project manager di ASC, Marco Visconti; Maria Cecilia Morandini e Jennifer Bevilacqua, consulenti del progetto in materia di tutela dei minori e safeguarding.
Il progetto muove dall’idea che attraverso l’attività sportiva sia possibile trasformare il proprio stile di vita e raggiungere una condizione di maggiore benessere fisico, psichico e sociale. Un assunto valido per la generalità delle persone ed ancor più per quei soggetti, coinvolti nel progetto La Salute al Centro, che essendo alla prese con patologie croniche non trasmissibili e in condizioni stabilizzate, hanno la necessità di modificare profondamente le proprie abitudini. Un cambiamento, innanzitutto culturale, che La Salute al Centro intende orientare su più livelli, rivolgendosi in primis alle categorie vulnerabili, ma anche al resto della popolazione.
I principali protagonisti del cambiamento, nell’ambito del progetto, saranno i centri sportivi, accuratamente selezionati, sulla base di rigidi criteri di sicurezza e aderenza alle norme vigenti.
Tali centri saranno chiamati a trasformarsi in Centri Sportivi della Salute, diventando punto di riferimento per quei soggetti vulnerabili che, mutando i propri stili di vita, avranno modo di ridurre i fattori di rischio o comunque di trarre beneficio, per la propria condizione patologica, dall’attività fisica opportunamente proposta. All’interno di ogni Centro Sportivo della Salute opereranno tecnici e professionisti, in possesso di specifici requisiti e adeguatamente formati, che avranno il compito di assistere le persone coinvolte nel progetto, calibrando il programma fisico da svolgere sulle esigenze di ogni singolo individuo.
La frequenza della pratica sportiva varierà in base alla condizione di salute del beneficiario, anche se in linea di massima si prevede lo svolgimento di attività fisiche almeno due volte a settimana, per una durata minima di 4 mesi consecutivi. I percorsi di pratica sportiva saranno sostenuti attraverso un sistema di voucher, assegnati tramite una piattaforma informatica appositamente sviluppata da ASC. Una forma di supporto mirata ad abbattere quella barriera economica che troppo spesso rappresenta un ostacolo insormontabile per l’accesso ad attività necessarie ed efficaci per la salvaguardia della salute.
Il concetto di cambiamento investirà, di pari passo, anche le ASD (associazioni sportive dilettantistiche) e le SSD (società sportive dilettantistiche) che gestiscono gli impianti: le circa 100 realtà selezionate, aderenti alla rete ASC, saranno infatti chiamate a qualificare la propria azione in termini di promozione attiva della salute presso le comunità locali di riferimento. Al riguardo, sempre al fine di promuovere l’attività sportiva e l’esercizio fisico, saranno instaurate collaborazioni e sinergie con istituzioni locali come Asl e Comuni. Il processo di sviluppo dei Centri sportivi della salute sarà inoltre accompagnato da un intenso percorso di formazione, rivolto a dirigenti e tecnici sportivi, mirato a garantire l’adeguato recepimento della Riforma dello Sport, che presenta tra i suoi elementi più innovativi proprio la spinta ad una nuova formazione delle competenze di collaboratori e lavoratori delle realtà sportive. In particolare la riforma riserva particolare attenzione alla creazione di procedure per la tutela dei minori, il contrasto alla violenza di genere e la tutela delle pari opportunità: tutti aspetti che connoteranno, proprio in virtù di specifici percorsi formativi, l’operato dei Centri sportivi della salute.
Parallelamente alle attività dei Centri Sportivi della Salute, il progetto prevede la promozione di sani e corretti stili di vita, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione che saranno proposte nell’ambito del Tour della Salute 2024. In particolare, nelle 10 piazze italiane che ospiteranno questo grande evento itinerante, saranno allestiti dei veri e propri Villaggi dello Sport e della Salute, all’interno dei quali il personale sanitario, altamente qualificato, curerà spazi dedicati alla prevenzione di primo livello, mentre gli operatori della rete ASC sensibilizzeranno i cittadini sull’importanza dell’attività motoria, fisica e sportiva, coinvolgendoli in momenti ludici e aggregativi.
“In una fase storica in cui, da un lato, si pone sempre più attenzione al tema della salute e dall’altro si riconosce l’assoluta centralità dello sport, recentemente inserito anche in Costituzione, ASC lancia un progetto che va nella direzione giusta – ha detto Luca Stevanato, presidente nazionale di ASC -. Siamo orgogliosi delle tante associazioni e società sportive che hanno scelto di partecipare all’iniziativa e siamo fieri di poter consentire, alle categorie di cittadini che ne hanno maggior bisogno, di cogliere un’opportunità preziosa per la tutela della propria salute”.
“La parola chiave di questo progetto è ‘cambiamentò, innanzitutto da un punto di vista culturale, poichè occorre un radicale cambio di approccio, sia da parte dei cittadini che da parte degli operatori del settore, in riferimento al rapporto tra pratica sportiva e salvaguardia della salute – ha aggiunto Valter Vieri, direttore generale di ASC -. Le persone coinvolte nel progetto avranno poi modo di sperimentare, in concreto, i molteplici effetti benefici derivanti dall’attività fisica e da un corretto stile di vita”.
Secondo Marco Visconti, project manager di ASC “abbiamo puntato in maniera decisa sulla formazione, sia per garantire ai beneficiari del progetto di essere seguiti da professionisti qualificati e competenti, sia perchè riteniamo fondamentale che tutti i nostri operatori veicolino valori, in linea con quelli che ci appartengono, nel segno della promozione del benessere, dell’inclusione sociale e del contrasto ad ogni tipo di discriminazione”.

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