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MILANO (ITALPRESS) - "Il ddl che abbiamo approvato serve a tutelare i minori in affido, i minori fuori famiglia e, quindi, a cercare di prevenire e contrastare i fenomeni di istituzionalizzazione impropria di affidamenti troppo lunghi, cosiddetti 'sine diè. Sostanzialmente quello che vogliamo costruire è un flusso di dati e quindi l'istituzione di due registri: uno presso il Dipartimento per le Politiche della famiglia, un altro presso i Tribunali". Così il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. "Il primo, per monitorare il ricorso agli affidamenti per i minori privi di un ambiente familiare idoneo, su base provinciale, attraverso il numero dei minori collocati in ciascuna struttura, il numero delle famiglie, il numero delle comunità e degli istituti che sono disponibili all'affidamento dei minori - ha proseguito - . Si tratta di numeri assolutamente anonimi, non c'è niente di identificativo. Ma già in partenza non abbiamo intenzione di chiedere altro, a parte i numeri". L'altro registro, ha spiegato la ministra "è presso ciascun tribunale per i minorenni, tribunale ordinario. Anche questo è un registro dei minori in comunità di tipo familiare o istituti di assistenza pubblica, pubblici o privati, o presso famiglie affidatarie, per acquisire un quadro unitario concernente tutte le fattispecie di possibile allontanamento dei minori dalle famiglie di origine".(ITALPRESS).

Foto: Agenzia FotogrammaAgenzia di Stampa Italpress - Top News

MILANO (ITALPRESS) – “Il ddl che abbiamo approvato serve a tutelare i minori in affido, i minori fuori famiglia e, quindi, a cercare di prevenire e contrastare i fenomeni di istituzionalizzazione impropria di affidamenti troppo lunghi, cosiddetti ‘sine diè. Sostanzialmente quello che vogliamo costruire è un flusso di dati e quindi l’istituzione di due registri: uno presso il Dipartimento per le Politiche della famiglia, un altro presso i Tribunali”. Così il ministro per la Famiglia Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. “Il primo, per monitorare il ricorso agli affidamenti per i minori privi di un ambiente familiare idoneo, su base provinciale, attraverso il numero dei minori collocati in ciascuna struttura, il numero delle famiglie, il numero delle comunità e degli istituti che sono disponibili all’affidamento dei minori – ha proseguito – . Si tratta di numeri assolutamente anonimi, non c’è niente di identificativo. Ma già in partenza non abbiamo intenzione di chiedere altro, a parte i numeri”. L’altro registro, ha spiegato la ministra “è presso ciascun tribunale per i minorenni, tribunale ordinario. Anche questo è un registro dei minori in comunità di tipo familiare o istituti di assistenza pubblica, pubblici o privati, o presso famiglie affidatarie, per acquisire un quadro unitario concernente tutte le fattispecie di possibile allontanamento dei minori dalle famiglie di origine”.(ITALPRESS).

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