ROMA (ITALPRESS) - "Lenovo ha fatturato più di 60 miliardi. La trasformazione digitale è un approccio culturale in evoluzione, insieme all'uso delle tecnologie da parte delle persone e noi abbiamo l'obiettivo di renderle più semplici e sicure. I risultati ottenuti fino a oggi ci hanno consentito una grande crescita di fatturato, ma soprattutto di soddisfazione dei clienti, per questo nei prossimi tre anni raddoppieremo la ricerca e lo sviluppo a beneficio delle soluzioni". Così Massimo Chiriatti, Chief Technical & Innovation Officer Lenovo, intervistato dall'agenzia di stampa Italpress. "Abbiamo la possibilità di lavorare su diversi mercati, 180 e abbiamo laboratori di ricerca e di sviluppo ovunque. Una distribuzione globale che ci permette di avere dei benefici dal punto di vista logistico che in questo momento è sotto stress. L'intelligenza artificiale -spiega Chiriatti- è una disciplina che ci aiuta a predire il futuro, a capire quali sono i dati che abbiamo lasciato nel passato per fare correlazioni statistiche e quindi suggerirci i passi futuri. L'intelligenza artificiale ha un costo di sviluppo della soluzione più basso rispetto al passato e quindi avere la capacità di predire il business futuro per le imprese e avere una ottimizzazione dei processi aziendali è un beneficio per tutti".
In vista del progressivo sviluppo del metaverso, Chiriatti ha commentato che "si tratta di una disciplina che sta emergendo, nessuno sa la destinazione finale, è una dimensione immateriale della nostra esistenza, avremo gli avatar. Ci saranno dati, elaborazioni informatiche molto intense e Lenovo è impegnata sia nella costruzione delle infrastrutture sottostanti come server e storage, sia dal lato client con mobile, caschi e altri strumenti. Rispetto al pericolo di attacchi informatici -continua Chiriatti- abbiamo una progettazione e una policy molto stringente finalizzata a creare soluzioni che siano già pensate per sicurezza, implementate da servizi di persone e consulenti in tutto il mondo. Quello della sicurezza informatica è un tema di primo ordine". Per quanto riguarda la blockchain "è un sistema che richiede un coordinamento tra le imprese. Quando si ha una dimensione multinazionale come Lenovo, si organizzano reti di imprese che riescono a coordinarsi con la blockchain senza un intermediario centrale. Noi, insieme a un team italiano di architetti e informatici riusciamo a dare una consulenza ai clienti per far in modo che le sperimentazioni non siano nè costose nè inutili. Per questo è importante l'aspetto non solo tecnologico ma anche di consulenza. Noi siamo liberi di consigliare ai nostri clienti soluzioni di transazione economica, non abbiamo vincoli legati a venditori di software. Facciamo un esempio -continua Chiriatti-. Pensiamo di voler realizzare delle strutture informatiche che non hanno un controllore centrale ma hanno più imprese che vogliono coordinare la produzione o la tracciabilità del food. Fino ad oggi avevamo la fiducia in una sola impresa che firmava un documento di tracciabilità del processo singolarmente, nelle blockchain, invece, riusciamo a mettere a fattor comune un processo di digitalizzazione delle informazioni e la scrittura su un registro immutabile e certificato".
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ROMA (ITALPRESS) – “Lenovo ha fatturato più di 60 miliardi. La trasformazione digitale è un approccio culturale in evoluzione, insieme all’uso delle tecnologie da parte delle persone e noi abbiamo l’obiettivo di renderle più semplici e sicure. I risultati ottenuti fino a oggi ci hanno consentito una grande crescita di fatturato, ma soprattutto di soddisfazione dei clienti, per questo nei prossimi tre anni raddoppieremo la ricerca e lo sviluppo a beneficio delle soluzioni”. Così Massimo Chiriatti, Chief Technical & Innovation Officer Lenovo, intervistato dall’agenzia di stampa Italpress. “Abbiamo la possibilità di lavorare su diversi mercati, 180 e abbiamo laboratori di ricerca e di sviluppo ovunque. Una distribuzione globale che ci permette di avere dei benefici dal punto di vista logistico che in questo momento è sotto stress. L’intelligenza artificiale -spiega Chiriatti- è una disciplina che ci aiuta a predire il futuro, a capire quali sono i dati che abbiamo lasciato nel passato per fare correlazioni statistiche e quindi suggerirci i passi futuri. L’intelligenza artificiale ha un costo di sviluppo della soluzione più basso rispetto al passato e quindi avere la capacità di predire il business futuro per le imprese e avere una ottimizzazione dei processi aziendali è un beneficio per tutti”.
In vista del progressivo sviluppo del metaverso, Chiriatti ha commentato che “si tratta di una disciplina che sta emergendo, nessuno sa la destinazione finale, è una dimensione immateriale della nostra esistenza, avremo gli avatar. Ci saranno dati, elaborazioni informatiche molto intense e Lenovo è impegnata sia nella costruzione delle infrastrutture sottostanti come server e storage, sia dal lato client con mobile, caschi e altri strumenti. Rispetto al pericolo di attacchi informatici -continua Chiriatti- abbiamo una progettazione e una policy molto stringente finalizzata a creare soluzioni che siano già pensate per sicurezza, implementate da servizi di persone e consulenti in tutto il mondo. Quello della sicurezza informatica è un tema di primo ordine”. Per quanto riguarda la blockchain “è un sistema che richiede un coordinamento tra le imprese. Quando si ha una dimensione multinazionale come Lenovo, si organizzano reti di imprese che riescono a coordinarsi con la blockchain senza un intermediario centrale. Noi, insieme a un team italiano di architetti e informatici riusciamo a dare una consulenza ai clienti per far in modo che le sperimentazioni non siano nè costose nè inutili. Per questo è importante l’aspetto non solo tecnologico ma anche di consulenza. Noi siamo liberi di consigliare ai nostri clienti soluzioni di transazione economica, non abbiamo vincoli legati a venditori di software. Facciamo un esempio -continua Chiriatti-. Pensiamo di voler realizzare delle strutture informatiche che non hanno un controllore centrale ma hanno più imprese che vogliono coordinare la produzione o la tracciabilità del food. Fino ad oggi avevamo la fiducia in una sola impresa che firmava un documento di tracciabilità del processo singolarmente, nelle blockchain, invece, riusciamo a mettere a fattor comune un processo di digitalizzazione delle informazioni e la scrittura su un registro immutabile e certificato”.
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